Shaolin Chuan

Cos’è lo Shaolin

Shaolin Ch’üan significa “pugilato della giovane foresta”.

Shaolin era il nome di un famoso monastero buddista in cui per millenni si sono praticate le Arti Marziali. Shaolin Ch’üan, o più semplicemente Shaolin, tuttavia, è un termine piuttosto generico che viene utilizzato per indicare sia l’insieme di tutti gli stili esterni (Wai Chia) del Kung Fu, sia uno qualsiasi di tali stili esterni, sia l’arte originaria insegnata nel tempio Shaolin. Tale arte originaria è oggi nota con il nome di “Shaolin Classico della Cina del Nord”. Dal punto di vista geografico, infatti, gli stili di Shaolin si possono suddividere in due gruppi:

  1. Stili della Cina del Nord: caratterizzati da posizioni ampie e tecniche veloci.
  2. Stili della Cina del Sud: caratterizzati da posizioni più piccole e tecniche piuttosto corte.

L’idea di base dello Shaolin è quella di eseguire attacchi e difese con il massimo di forza e velocità, immaginando sempre di essere circondati da un gran numero di avversari. Per ottenere la massima efficacia, occorre combinare la forza con la morbidezza. Per “morbidezza” si intende rilassamento muscolare, elasticità o flessibilità, fluidità nei movimenti e anche “cedevolezza” (cioè un atteggiamento fisico e mentale che consente di battere l’avversario sfruttandone la forza a proprio vantaggio).

Un’altro principio fondamentale dello Shaolin è la “rotondità” dei movimenti. I movimenti dello Shaolin infatti seguono sempre linee curve che sfruttano la forza centrifuga e non interrompono l’azione.

Per ottenere la massima fluidità dei movimenti, e quindi la massima efficacia, è fondamentale una corretta respirazione, che deve essere addominale e molto profonda (diaframmatica).

Dallo Shaolin classico della Cina del Nord derivano non solo tutti gli altri stili di Kung Fu ma anche, direttamente o indirettamente, quasi tutte le altre Arti Marziali asiatiche.